Reduce da una settimana di fuoco tutta made in Sergio, ieri camminavo per andare al lavoro nella scia di due ragazzini che invece, beati loro (non avrei mai pensato di dirlo) andavano a scuola.
Un ragazzo e una ragazza, 14/15 anni presi l'uno dall'altra, esistevano solo loro al mondo e si vedeva.
Io mi sono persa nel flusso dei miei pensieri, quelli più profondi, quelli che ti sgorgano da dentro, chissà se dall'anima o dalla testa, quelli che non controlli, li osservi e basta.
Scusate tanto, dopo aver utilizzato un numero incalcolabile di ore della mia vita per stare appresso a tutti gli impegni, malattie, feste, paturnie varie di mio figlio, arriva una squinzia qualunque e lui parte per un altro mondo in cui IO, LA MADRE, non ho diritto di abitazione?????
Ecco il pensiero subdolo, strisciante, assolutamente da combattere, razionalmente inaccettabile, figlio di una concezione privatistica fatta di possesso e di proprietà dei figli!
Eppure... C'è, è li, sale a galla ogni tanto; io lo butto giù e ci metto il tappo del "tanto a me non succederà di scassargli le balle con atteggiamenti suoceristici" perchè io ho interessi, io saprò sopravvivere al vuoto pneumatico che si produrrà per effetto della migrazione di Sergio sul pianeta " vita fuori casa".
Ma ho visto troppe persone convinte di riuscire in questo intento venir meno clamorosamente....
Vabbè non so quale sia lo scopo di questo tread, forse solo parole in libertà.
Se anche voi ogni tanto siete possedute da questi pensieri, consolatemi, sennò infierite pure, ma sappiate che poi aspetterò al varco ciascuna di voi, pronta a ballare la rumba sulla cenere prodotta dal falò delle vostre buone intenzioni.